Discorsi di Osho
INGANNATI DALLA MENTE
Domanda:
Osho, è possibile vivere senza pianificare? senza
contare i sogni riguardo a un vago futuro, vedo che gran parte della
mia attività mentale consiste nel fare piani – per la
prossima settimana, per il mese prossimo.
e quando cerco di agire in modo spontaneo sembro una banderuola che
non sa da che parte tira il vento.
OSHO:
La pianificazione del futuro è una cosa, mettersi a vivere
nel futuro un’altra.
La pianificazione del futuro avviene nel
presente. E più sei nel presente, meglio riuscirai a pianificare:
l’attività di pianificazione è nel presente.
Il problema con la mente è che si mette a vivere nel futuro.
Inizia a pensare ai fantastici giorni che verranno… un roseo
futuro. Questo non è pianificare, è sognare a occhi
aperti.
Posso capire che tu faccia dei piani, ma ricorda, pianificare per
il futuro non significa vivere nel futuro. Pianificare è un’attività del
momento attuale. E più sei presente, maggiori saranno la tua
chiarezza e lucidità, così riuscirai a fare piani senza
alcuna fumosità, senza essere insidiato dai sogni.
Dici: “Vedo che gran parte della mia attività mentale
consiste nel fare piani – per la prossima settimana, per il
mese prossimo”. Questo non è essere nel presente. Se
sei nel presente, la mente non c’è. La mente non può esistere
nel presente e quando non c’è la mente, c’è chiarezza,
chiarezza assoluta, e con tale chiarezza puoi vedere il futuro; allora
ti accadrà qualcosa di incredibilmente importante. Ma l’attività mentale è un
puro vivere nel futuro: la prossima settimana, il mese prossimo,
l’anno prossimo, la prossima vita.
Rinvii la vita, nel nome della pianificazione. Dovresti vivere, non
rimandare! Dovresti vivere il momento presente e mentre vivi il presente – con
la chiarezza che esso ti dà – puoi avere un’intuizione,
una visione. Non si tratta di attività mentale. Puoi visualizzare
un momento migliore che sta per arrivare: hai vissuto questo momento
presente, sai che può diventare persino più intenso,
sai di poter gioire di più, non c’è limite. E
quando arriva il momento successivo, lo vivi immediatamente con maggiore
intensità, con più gioia, con più giocosità,
con più allegria.
Hai solo un momento alla volta. Se dunque sei capace di vivere il
momento, attraverso questa intensità puoi pianificare l’intera
vita. Hai avuto un assaggio della realtà, nel momento successivo
puoi averne un pezzo ancora più grosso. Ma non hai bisogno
di pianificarlo, perché nel pianificare ti dimenticherai di
vivere.
All’uomo che vive in modo spontaneo accadono due cose: primo,
non rimanda mai; secondo, vive il futuro attraverso il presente,
attraverso la sua esperienza del presente. In quel caso la pianificazione
non è un’attività mentale, ma un’espansione
della consapevolezza, la comprensione che la vita diventa più intensa
giorno dopo giorno. E più intenso sei, più belle, umane,
e compiute saranno le tue azioni.
Dici anche: “E quando cerco di agire in modo spontaneo sembro
una banderuola che non sa da che parte tira il vento”.
Non hai bisogno di sapere. L’uomo spontaneo… proprio
come la banderuola – la banderuola non si preoccupa mai se
il vento soffia da sud o nord o est o ovest: da qualunque direzione
soffi il vento, la banderuola gira semplicemente da quella parte.
Indica in quale direzione soffia il vento. Non oppone resistenza. È del
tutto libera di girarsi in qualunque direzione. Non lotta con il
vento. È assolutamente spontanea e non vive mai nel passato
né nel futuro. Rappresenta sempre il presente.
Hai scelto un termine bellissimo, ‘banderuola’, per indicare
una vita spontanea. Ma che senso avrebbe per la banderuola sapere
da quale direzione soffierà il vento? La tua mente vuole sapere
da dove soffia il vento, perché la mente ha i suoi piani,
antagonisti all’esistenza. Vuole che il vento soffi verso ovest,
e invece soffia verso est. E così rimane frustrata, si arrabbia,
e in qualche modo comincia ad andare, con grande riluttanza, verso
est. Ma appena lo fa – e il vento non sa nulla della tua mente
o del soddisfacimento delle sue aspettative – il vento comincia
a soffiare verso ovest e la mente si sente di nuovo frustrata e dice: “Che
strano: quando voglio andare a ovest il vento soffia verso est, quando
acconsento – ‘Va bene, andiamo a est’ – il
vento cambia”.
Sono persone come queste che hanno creato il proverbio: l’uomo
propone, dio dispone. Non c’è alcun dio e nessuno che
dispone. L’atto stesso di proporre è sbagliato. Proporre
qualcosa da parte tua significa che non hai fiducia nell’esistenza.
Limitati a essere una banderuola, che si muove lentamente, senza
riluttanza, senza resistenza, in qualunque direzione soffi il vento.
E si gode tutte le direzioni. La vita dev’essere assaporata
interamente, l’esistenza deve essere gustata in tutti i suoi
colori.
Ma la mente è una delle cose più stupide che ti porti
dietro. Al mattino desidera che venga la sera, e alla sera desidera
il mattino: è la causa principale di ogni nostra infelicità e
frustrazione.
E che bisogno c’è? Non riesco a capire per quale motivo
la banderuola dovrebbe voler conoscere da che parte tira il vento.
Riesci a spiegarlo? Ce n’è bisogno? Gli alberi sanno
da che parte tira il vento? E le stelle lo sanno? Ad eccezione dell’uomo,
nulla nell’esistenza è riluttante a seguire l’esistenza.
Ecco perché ogni cosa è felice, beata. Non hanno ricchezze;
cosa posseggono questi poveri alberi? Essi tuttavia hanno la spontaneità:
quando soffia il vento danzano, quando non soffia si riposano. Entrambe
le situazioni sono egualmente gradite.
Tra la terra, il cielo, il vento e il sole esiste un’immensa
fiducia. Quando al mattino il sole inizia a sorgere, gli alberi si
svegliano. Non hanno bisogno di una sveglia. E quando il sole tramonta,
si preparano ad andare a dormire. Con il calar del sole, gli uccelli
iniziano a tornare ai loro nidi – è tempo di riposare.
Nessuno insegna loro ad andare a letto presto. Nessuno glielo insegna… la
mattina, con il sorgere del sole, si svegliano tutti, iniziano a
cantare – sono suoni di gioia – celebrano e danno il
benvenuto a un nuovo giorno.
La vita fa regali in tale abbondanza – il cielo è di
nuovo lì, e il sole, e la bellezza del mattino; gli uccelli
sono così felici che non riescono a contenersi. Il loro canto
non è pianificato. La sera, quando erano andati a riposare
nei loro nidi, non avevano pianificato: ‘Domani mattina, qualunque
cosa accada, mi metterò a cantare!’. Non è necessario.
Quando sopraggiunge il mattino, il canto arriverà da solo.
Si tratta di sincronicità, di una profonda comunione con l’esistenza.
I fiori non decidono, non hanno comitati, non hanno documentazioni;
non prendono alcuna decisione, né fanno piani per il futuro.
Quando arriva la primavera sbocciano, e quando giunge l’autunno
gli alberi si spogliano, tutte le foglie cadono. Non c’è tristezza:
gli alberi non sono in lacrime, perché le foglie se ne sono
andate. No, sono felici anche di questo. Quando si staglia nudo contro
il cielo, un albero ha una bellezza tutta sua. È bello quando
mette le foglie, ma quella è una bellezza diversa: l’esistenza
veste tutti i colori e nessuno, ad eccezione dell’uomo, fa
piani. E nessuno è pieno di problemi come l’uomo, perché con
tutto il tuo pianificare, in realtà stai tentando di rimandare
il vivere.
Non c’è bisogno di sapere da che parte tira il vento.
Seguilo e basta. Non ti porterà mai fuori strada, perché questa
intera esistenza è tua, ovunque andiamo a finire, è casa
nostra. Il vento non può portarti fuori dall’esistenza,
la tua mente invece ti porta fuori dall’esistenza. Solo la
mente è in grado di portarti dentro sogni che non esistono,
che sono irreali, illusori… e ci rimani invischiato a tal punto
da dimenticare che l’esistenza non ti fa mai sbagliare strada – non
può!
Solo l’uomo spontaneo è in armonia con l’esistenza.
E solo l’uomo spontaneo è sempre felice, perché,
qualunque cosa accada, egli si trova immediatamente in sintonia.
Non ha desideri suoi, né proiezioni, né proposte. Ha
semplicemente accettato se stesso come parte del cosmo. E dovunque
vada il tutto, ci va anche lui, con gioia, perché il tutto è di
certo più saggio della parte. E noi siamo parti così minuscole
che tutti i nostri piani ci fanno sembrare stupidi.
In questo intero universo non ci sono pianificazioni. Tutto si muove
senza alcun piano, ogni momento va più in profondità.
Solo l’uomo rimane in superficie, senza vivere... continua
a pensare di vivere prima o poi, ma quel momento non arriva mai.
La mente ti allontana ininterrottamente dalla realtà. Ad eccezione
della mente, tu non hai alcun problema, né peccati né cattive
azioni delle vite passate, né un dio che ti ha scritto il
destino in fronte o sulle linee della mano o nelle stelle. Il tuo
problema, se lo comprendi, è molto semplice: la mente ti allontana
costantemente dall’esistenza.
Quando dico sii spontaneo, intendo una sola cosa, sempre un’unica
cosa: non essere una mente! Perché la mente non può mai
essere spontanea. La mente è un meccanismo per rimandare.
Non ti lascerà mai vivere!
Ho sentito di un uomo che ha compreso di essere stato vivo solo dopo
morto. Allora, all’improvviso ha capito: ‘Dio mio, sono
stato vivo per settant’anni, ma non ho mai vissuto”.
E cosa puoi fare nella tomba? Non puoi neppure girarti, perché non
ti lasciano molto spazio nella tomba. Giaci supino per l’eternità.
Il mio suggerimento è che potrai pianificare nella tomba.
Avrai abbastanza tempo e potrai fare tutti i piani che vuoi, i più assurdi.
Ora, mentre sei vivo, vivi; quando sarai morto non ci sarà alcun
problema – puoi lasciare che la mente faccia i suoi piani.
In realtà sarà d’ottima compagnia nella tomba:
in tale solitudine, il chiacchierio della mente sarà un ottimo
diversivo.
Mentre sei vivo, però, devi impedire alla mente di funzionare
per conto suo, devi farla fermare, a meno che tu non la voglia usare.
Deve essere trattata come un servitore. Ora è diventata la
padrona. La spontaneità la riporterà alla realtà. È solo
un meccanismo. Non era fatta per fare la padrona. La consapevolezza è la
padrona.
Sebbene le persone che studiano lo yoga si mettano a testa in giù,
l’esistenza non aveva mai pensato di farti stare a testa in
giù, altrimenti ti avrebbe dotato di gambe sulla testa, simili
a due corna, o ti avrebbe fatto come un tripode – tre gambe
perfettamente bilanciate – o gambe con le ruote, in modo tale
che potessi muoverti sulla testa…
L’esistenza sicuramente vuole che tu stia in piedi sulle tue
due gambe, non sulla testa, ma l’uomo è strano. La mente
ti è stata data per essere usata come servitore. E in qualità di
servitore è bella e va benissimo. È un bio-computer
e nulla più. Ma tu l’hai fatta diventare padrona.
E il padrone è stato messo a dormire. Quando i servitori diventano
padroni, il più grande pericolo è che, come prima cosa,
distruggono il padrone. Una volta che il servo si trova nella posizione
di padrone, il suo primo atto sarà di sopprimere il padrone
in modo tale che non possa ritornare. Questa è la sua sola
paura. Se il padrone ritorna, dovrà scendere dal trono.
La tua consapevolezza è stata esiliata nell’oscurità,
la tua luce è stata trasformata in buio, i tuoi tesori sono
stati nascosti, il tuo essere è stato scollegato. La mente
deve fare tutte queste cose per rimanere al potere.
Un meditatore cerca di rimettere a posto le cose. La mente deve essere
un servitore e la consapevolezza deve essere riportata sul trono.
E immediatamente avrai una vita spontanea. Non esiste altro tipo
di vita.
TRATTO DA: Osho, Sat Chit Anand, # 25