Discorsi di Osho

OSHO IN TIBET

 

In una vita passata, non quella precedente, Osho era in Tibet...


- " Nel 1972 Siddharth, un discepolo indiano di Osho, ha avuto occasione di incontrare il XVI lama Karmapa, la precedente incarnazione cioè del giovane lama – il XVII Karmapa – che solo pochi anni fa ha abbandonato avventurosamente il Tibet per andare a stabilirsi vicino a Dharamsala, in India, dove risiedono il governo tibetano in esilio e il Dalai Lama. E hanno parlato anche di Osho, ecco cosa ci racconta di questa sua esperienza. Durante una vacanza che ho trascorso con mia moglie e le nostre due figlie nel Darjeeling – una regione a nord est dell’India dove ci sono molti monasteri tibetani – ho voluto visitare il monastero di Rumtec, che è vicino a Gantok, la capitale del Sik­kim. Questo è il monastero dove risiede sua santità lama Karmapa, arrivato dal Tibet in seguito all’invasione delle forze cinesi nel 1959. Il suo monastero è situato a più di 1500 metri d’altezza e vi risiedono in permanenza circa 200 monaci. Quando ci siamo arrivati, in macchina, il monastero sembrava completamente chiuso. Ero molto deluso e mi domandavo se sarei riuscito ad incontrare il lama Karmapa, o almeno a vedere l’interno del monastero. Tutto a un tratto si è fatto vivo un monaco a chiedere se volessimo vedere Sua Santità. Ci ha portato immediatamente verso l’ala delle abitazioni, mentre andava ad annunciarci al Lama lasciandoci ad aspettare perché il Lama al momento era occupato con alcuni visitatori stranieri. Con mia sorpresa, è tornato quasi subito con il messaggio che il Lama ci voleva ricevere immediatamente. Mi è sembrato quasi che mi stesse aspettando: appena entrato sono andato a toccargli i piedi in segno di rispetto ed egli ha subito posto le mani sulla mia testa. È un gesto molto raro da parte dei mo­naci tibetani, e molto significativo. Si dice del lama Karmapa che sia una ‘Incarnazione Divina’. In Tibet si crede che chiunque ottenga la ‘natura del buddha’ (l’illuminazione) abbia la possibilità, se vuole, di rinascere di nuovo nel mondo per aiutare gli altri; queste persone vengono chiamate incarnazioni divine, Bodhisattva. Alcuni dei lama sono le reincarnazioni di questi illuminati. Il mio incontro è con la sedicesima incarnazione di Dsum Kheynpa, il primo Karmapa, che era nato nel 1110 a.C. e apparteneva a un lignaggio che risaliva fino a Marpa, uno dei più grandi maestri tibetani. Ci sono tre ‘Incarnazioni Divine’: l’attuale Dalai Lama – al vertice del buddhismo e dello stato tibetano – il lama Karmapa e il Pancham Lama. Ognuno di questi tre è a capo di un gruppo di monasteri buddhisti tibetani. Ho avuto l’occasione di fare al lama Karmapa varie domande… Una signora inglese che faceva da traduttrice – il lama Karmapa non parla l’inglese, ma solo il tibetano – ha notato il mio mala e mi ha chiesto di cosa si trattasse. Gliel’ho spiegato subito, concludendo: “E questa è la fotografia del mio maestro.” Sua Santità ha preso in mano il medaglione e ha detto: “Costui è un Buddha vivente, la più grande incarnazione in India dopo il Buddha”. Il Lama ha aggiunto che in questa vita Osho ha scelto di nascere con lo scopo preciso di aiutare spiritualmente la gente – solo per questo motivo – e, come ha affermato ancora il Lama: “Osho ha scelto di nascere per questo compito in piena consapevolezza”. Il Lama si è poi mostrato interessato alle tecniche di meditazione che Osho insegna, e così gli ho descritto la meditazione dinamica. Quando gli ho parlato del terzo stadio – caratterizzato dal gridare ‘hu-hu-hu’ – mi ha fatto notare che questo “hu” viene dal mantra tibetano “hum”, come per esempio in “Om mani padme hum”. Mi è apparso davvero entusiasta di questo, mi ha preso entrambe le mani dicendomi di essere “veramente contento” e che “questi metodi sono assolutamente corretti, e sono molto simili alle pratiche tibetane: qualsiasi lavoro stiano facendo i discepoli di Osho è simile al nostro”. Ovviamente ci sono alcune differenze nel linguaggio… In seguito mi ha anche raccontato di come Osho nelle sue vite passate fosse uno dei maestri tibetani, e ha aggiunto: “Se vuoi vedere una delle precedenti incarnazioni del tuo maestro – ai tempi in cui era con noi – puoi andare in Tibet a guardare la statua d’oro che lo rappresenta e che è conservata nella sala delle Incarnazioni”. I tibetani preservano i corpi degli illuminati in un modo particolare – un po’ come le mummie egiziane. Il cadavere riceve un trattamento speciale di deidratazione, tale da preservare le sembianze naturali del corpo; a questo punto interviene l’orafo, che riveste il corpo in oro, trasformandolo in una statua dorata. In Tibet ci sono 99 statue di grandi ‘incarnazioni divine’ e una di queste, secondo quanto dice il Lama, è la statua di Osho, nella sua incarnazione di due vite fa. I cinesi non sono riusciti a distruggerle perché erano state nascoste in parti molto remote del paese. L’atteggiamento di lama Karmapa mostrava tutta la gioia di qualcuno che ha ritrovato qualcosa che sembrava perduto. Visto il suo entusiasmo, ho pensato subito che fosse stato molto vicino al nostro maestro nel passato. Tuttavia lui non mi ha parlato dell’esatta relazione spirituale che aveva avuto con Osho e anch’io, sebbene molto curioso, non ho voluto fare domande a questo proposito. Riguardo a Osho e al suo lavoro ha aggiunto: “So che Osho sarà in grado di fare qualcosa per aiutare la gente, più di quello che possiamo fare noi”. Ho chiesto infine al lama Karmapa chi era il lama di cui Osho è la reincarnazione, ma lui mi ha spiegato di non poter rispondere e che si tratta di un segreto; non sono cose di cui i tibetani parlano, a meno che la persona che si è reincarnata non sia a capo di un monastero. Però mi ha fatto capire molto chiaramente che: “Quando il compito di Osho sarà terminato, lui scomparirà completamente… e non saremo più in grado di trovarlo”. E inoltre ha detto: “Sarà conosciuto in tutto il mondo, ma solo poche persone riusciranno a comprendere chi sia veramente. È l’unica persona che può essere il maestro di tutto il mondo in questo periodo storico, e ha scelto di nascere proprio per questo motivo.” Ha concluso: “Fino a quando una persona non raggiunge l’illuminazione, non può comprendere veramente chi è Osho. E lui è interessato solo a persone che possono comprenderlo, non vuole perdere tempo. Solo se sente in loro qualche cosa di speciale permetterà che gli stiano vicino”. In seguito, ho parlato di questo mio incontro con Osho – che peraltro non mi ha detto esplicitamente di aver conosciuto Sua Santità il lama Karmapa in una vita passata. In quell’occasione gli ho chiesto se i tibetani potessero essere di aiuto nel suo “lavoro”. Mi ha risposto di no, che non era possibile: sono troppo rigorosi per l’era moderna, i loro tempi di crescita spirituale sono lunghi… e non c’è molto tempo. Parole simili erano state pronunciate anche da Sua Santità il lama Karmapa. ."

TRATTO DA:Da Mai Nato Mai Morto CDA&Vivalda editore