Ricordare le Vite Passate |
Pro Tibet
Cari amici, il 22 febbraio e’ il capodanno Tibetano.
Quella che e’ sempre stata in Tibet una occasione, molto sentita, di festa e celebrazione, si appresta quest’anno ad essere un altro momento di grande sofferenza e tristezza. La situazione generale in Tibet sta deteriorando sempre piu’. Forse saprete della immolazione con il fuoco, da parte di alcuni monaci e monache, ormai arrivata alla 28ma vittima, l’ultima due giorni fa. Un gesto di estrema disperazione, attuato da chi ormai non ha piu’ nessuna speranza, e con questo gesto estremo, senza alcuna cura di se, spera solo di richiamare, risvegliare, l’attenzione del mondo al dramma Tibetano.
In seguito a cio’ la risposta del governo cinese e’ stata, ed e’ , una ancora maggiore repressione, spietata, feroce, cieca ed ottusa, che ha causato, solo negli ultimi due mesi, centinaia di morti, migliaia di arresti e “sparizioni” , ed ha sigillato totalmente alcune aree Tibetane nelle regioni dello Sichuan e Yunan. Niente e nessuno puo’ entrare o uscire da tali regioni, se non l’esercito cinese.
Nonostante cio’ alcune informazioni riescono a filtrare.
Alcune di queste aree sono ormai allo stremo per freddo, fame e stenti.
Coloro che sono arrestati, se non sono uccisi o fatti “sparire” (sinonimo quasi certo di morte), vengono sottoposti a “rieducazione” , in pieno stile e come ai tempi della cosiddetta rivoluzione culturale.
Con l’avvicinarsi del Capodanno, il Tibet, un paese gia’ sotto un assedio militare da 60 anni che fatto piu’ di un milione di vittime, e’ sottoposto ad un controllo e ad una repressione piu’ feroci che mai.
Questo e’ un quadro, molto limitato, della situazione attuale.
Non smettiamo di far pervenire, in qualunque modo, la nostra vicinanza e solidarieta’ al popolo e alla cultura Tibetana.
Vi saranno alcune iniziative ed incontri a Roma nei prossimi giorni, un modo anche questo di far sentire la nostra solidarieta’.
Una tua partecipazione sarebbe un bel gesto, ed un valido aiuto.
Om Mani Pedme Hum
Sostenere il Tibet significa sopratutto dare un aiuto concreto in denaro a chi si occupa di organizzare sul territorio, nel miglior modo possibile gli aiuti.
Adottare a distanza bambini e nonni, dare loro una sistemazione sicura e dignitosa, organizzare asili, cure mediche, allestire dei pronto soccorsi medici, provvedere a tutte quelle necessità e suppellettili utili.a vivere bene quotidianamente a più di 5000 metri di altezza; questo è il nostro scopo insieme ai nostri amici tibetani.
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